domenica 29 maggio 2011

Sicilia mon amour, area archeologica chiusa per lavori: che delusione!

Animata dallo spirito del voler scoprire per filo e per segno le meraviglie della terra che mi circonda, un giorno mi prefissi come meta l'area archeologica di Thapsos: a pochissimi chilometri dal paese di Priolo Gargallo, equidistante dal Comune di Melilli, posto su Penisola Magnisi, facilmente raggiungibile da Siracusa (uscendo verso nord).
Sinceramente, quando scrivo "facilmente raggiungibile" mi riferisco alla Penisola Magnisi, non all'insediamento: quello per trovarlo ci vuole davvero un aiuto divino!!!

Ma io che non demordo mai, a costo di consumare un pieno di benzina avendo percorso non più di 10 chilometri in linea d'aria da casa mia, ma avendone fatti almeno 8000 nel disperato tentativo di indovinare, tra le stradine di campagna, quale dovesse essere quella giusta, visto che i cartelli marroni con le indicazioni turistiche ad un certo punto (nel momento cruciale!) venivano meno, dopo aver rotto le scatole a mezza umanità (il 99% della quale mi guardava allibita alla mia richiesta di indicazioni dicendo "Thap... che??? Insediamento... cosa???" sballottandomi per tentativi da una parte all'altra), l'ho trovato!!!

Ero eccitatissima: insomma un insediamento risalente all'epoca del Bronzo (X-XI secolo a.C.), all'aperto, contenente ancora resti di abitati preistorici, per una lunghezza di un chilometro e una larghezza di duecento metri, composto da capanne circolari, semicircolari, quadrangolari e rettangolari, all'interno del quale sono state localizzate anche una probabile strada e una fortificazione, un sito oggetto di scavi sin dall'Ottocento non ancora conclusisi, contente una necropoli con tombe a grotticella... ve lo immaginate?!?!

E io, dopo lungo e lungo cercare, l'ho trovato, l'ho trovato, l'ho trovato... l'ho trovato CHIUSO... per lavori di restauro.
Bella la cancellata e il cartello di lavori (!!!): uguale preciso a quello attaccato alla cancellata che racchiude i resti della città greca di Megera Hyblaea, presenti a metà strada tra Augusta e Priolo e trovati da me, novella figlia di Fantozzi, con altrettanta difficoltà, essendo la situazione analoga alla precedente: sito allocato tra stradine di campagna in riva al mare con cartelli segnaletici che scompaiono nei punti cruciali!
E trovato, anch'esso chiuso, per lo stesso motivo e senza alcuna indicazione su quando potrebbe darsi che questi lavori finiscano.

A lavoro mi hanno detto che se ci tenevo tanto ad andarci (cosa che per molti era inspiegabile... ma peggio per loro!!!) avremmo potuto "simulare" un sopralluogo e mi avrebbero mostrato la zona, magari portandomici pure in motovedetta... ma sinceramente mi aspettavo un sito molto attrezzato per i visitatori, non un "entriamo con la forza"!!!

Quindi ci ho rinunciato, ma penso che debba valere davvero la pena visitare quest'area archeologica quando sarà riaperta al pubblico: essa è testimonianza della Thapsos di cui parlano Tucidide, Virgilio, Ovidio e Stefano di Bisanzio, in un periodo databile intorno al XV secolo a.C.

Curioso è il fatto che in quest'area si possono visitare anche i resti di una batteria contraerei della Seconda Guerra Mondiale.



FOTO 1: il cartello di lavori in corso sulla cancellata che racchiude l'area
FOTO 2: "spiando" dal cancello l'area archeologica di Thapsos
PER ALTRE FOTO cliccare qui (apre il sito www.trivago.it)

1 commento:

Loris Zuttion ha detto...

Stupenda paginetta questa tua :-)