martedì 24 novembre 2009

Sicilia mon amour: Augusta (parte 1)

Ho vissuto due anni in Sicilia per lavoro e, sin da quando sono arrivata nell'isola, mi sono posta un obiettivo: girarla in lungo e in largo alla scoperta delle sue meraviglie, quelle note e quelle (tantissime) meno conosciute, consumando la mia guida Touring (che ad onor del vero sono due: una sull'intera isola, l'altra sulla meravigliosa provincia di Siracusa in cui abitavo).
Da tempo avevo deciso di condividere sul mio blog le esperienze relativamente ai posti fantastici che ho visitato, ma finora ho sempre rimandato.
Eccomi qui a mantenere il mio proposito, iniziando, ad honorem, dalla cittadina in cui ho vissuto: Augusta.

LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA
Augusta è situata a metà strada tra la metropoli di Catania (a nord, con la quale è collegata da una strada che non oserei definire ideale per il traffico che quotidianamente sostiene: quattro corsie quasi ovunque, ma senza spartitraffico e con numerosissime curve e zone in cui le corsie diminuiscono, insieme alla visibilità: gli incidenti non sono pochi, dovuti principalmente all'attraversamento della corsia opposta a quella di marcia per raggiungere stradine laterali) e la meravigliosa città d'arte di Siracusa (a sud, alla quale è collegata da un'ottima superstrada a quattro corsie larghe, comodamente percorribili e con spartitraffico), alla cui provincia il Comune appartiene.
Quando sono andata via dalla Sicilia, c'era un cantiere, proprio all'altezza di Augusta, dell'autostrada in costruzione che dovrebbe raccordare Catania a Siracusa: quindi in un futuro, speriamo non troppo lontano, la situazione viaria della zona dovrebbe migliorare e non sarebbe cosa disdicevole!
Attualmente per arrivare ad Augusta, dopo le "meraviglie" della Salerno-Reggio Calabria, si abbandona la terra di nessuno con la traghettata e ci si immette su un'autostrada che fino a Catania è davvero ottima, poi diventa una statale orribile fino ad Augusta, per trasformarsi in una statale ottima fino a Siracusa, per poi divenire la Ragusana… ma quella lasciamola perdere: è una statale molto poco statale!!!

LA STORIA
Secondo gli storici, la città risalirebbe al periodo romano, precisamente sarebbe stata fondata nel 42 a.C. dall'imperatore Augusto. Qualcun altro fa risalire le sue origini al 1232 per mano di Federico II di Svevia.
Dato il toponimo, non è difficile pensare che l'imperatore svevo ampliò e fortificò un preesistente insediamento, particolarmente importante per la sua posizione strategica che fu sfruttato inizialmente come approdo commerciale, successivamente come postazione militare.
La storia di Augusta si snoda nei secoli tra le scorrerie piratesche del Cinquecento, attribuibili all'espansione ottomana verso Occidente, l'arrivo dei Cavalieri dell'ordine di Malta nel Seicento, fino al terribile terremoto che, nel 1693, devastò gran parte della Sicilia orientale.
La maggior parte degli edifici di Augusta sono successivi a questo periodo, anche se sono sopravvissuti il meraviglioso Castello Svevo, fatto erigere da Federico II di Svevia a difesa della città, e i Forti Garcia e Vittoria e Torre Avolos della seconda metà del 1500, costruiti a difesa dell'area portuale di Augusta, nella quale i traffici commerciali si andavano intensificando sempre più. Augusta si caratterizzò molto presto come porto militare: inizialmente fu approdo delle flotte cristiane che partivano per le Crociate contro i Turchi, successivamente, durante la Seconda Guerra mondiale, diventò la più importante base navale della Sicilia, motivo per cui venne bombardata e occupata dagli Anglo-Americani nel 1943 (a testimonianza della grande importanza militare di tutta la zona è la base americana di Sigonella, distante pochissimi chilometri da Augusta, ancora oggi molto operativa).
Oggi la città è una delle sedi più importanti della Marina Militare Italiana (oltre alla Capitaneria di Porto, hanno qui sede Marisicilia, Maribase, Maricommi e MariChiPiùNeHaPiùNeMetta), oltre che sede di numerosi cantieri navali.
Ma è soprattutto sull'import/export di idrocarburi che si fonda l'odierna economia dell'area augustana: lo sviluppo industriale seguito alla Seconda Guerra Mondiale ed esploso negli anni Cinquanta ha portato in queste zone la Erg, la Polimeri, la Sasol…, con il loro inevitabile carico di inquinamento dell'aria e delle acque.
Augusta è, insieme alle zone industriali limitrofe (che trovano il loro cuore nel comune di Priolo Gargallo), sotto costante osservazione per la situazione ineguagliabilmente pericolosa: un incendio in questa zona, in cui la vicinanza di così tante industrie chimiche di notevolissima grandezza è situazione più unica che rara, provocherebbe un effetto domino dal quale non sarebbero difficilmente escluse esplosioni e distruzioni di massa, come ad effetto di una bomba atomica.
Mi hanno spiegato dove lavoravo che la pericolosità di un luogo dal punto di vista dell'inquinamento fa sì che esso venga monitorato dagli organi competenti provinciali, regionali, nazionali: più cresce la pericolosità degli effetti dovuti all'inquinamento, più è in alto l'ordine competente che gestisce il problema in zona. Augusta è controllata a livello di Comunità Europea, il che è tutto dire!
E' di qualche tempo fa la notizia del telegiornale del risarcimento che un'industria chimica in loco ha dovuto versare agli abitanti di Priolo: l'inquinamento delle acque è così elevato che i pesci, ingurgitando mercurio da mane a sera, hanno fatto entrare questo pericolosissimo elemento nella catena alimentare (c'è gente folle che pesca nel porto di Augusta, sebbene sia vitatissimo, e non ci mette molto a mettere in vendita il suo pescato in pescherie compiacenti…), il che ha provocato malformazioni di nascituri e aborti spontanei.
Priolo ed Augusta si affacciano sullo stesso specchio acqueo, chiuso a conca nel Porto di Augusta dalle ostruzioni del porto stesso, quindi dal punto di vista ambientale c'è poco da stare allegri in questa zona.

fine della prima puntata: questo post è troppo lungo, lo continuo appena posso!

PER FOTO cliccare qui (apre il sito www.trivago.it)

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